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Chiesa Cristiana Evangelica

Via Giacomo Matteotti, 16, • Alatri, Frosinone 03011 • Italy • 331 470 27 11 • Non-denominational

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Posizione Dottrinale

Sola Scittua, Sola Gazia, Solo Cisto Sola Fede Solo a Dio la Gloia La Chiesa Cistiana Evangelica di Alati è una chiesa cistiana che iconosce come tappe fondamentali pe la definizione delle dottine otodosse della chiesa i seguenti cedi: Cedo Apostolico, Cedo Niceno-Costantinopolitano, Cedo di Calcedonia, Simbolo Atanasiano. 1) Dio Uno e Tino, Sovano Assoluto della ceazione Cediamo in un unico Dio, in te pesone: Dio Pade, Dio Figlio, Dio Spiito Santo, tutte uguali in sostanza, potenza, etenità, degni di icevee ubbidienza, lode e adoazione. Cediamo che Dio, uno e tino, sia assolutamente sovano sulla Sua ceazione, nella ivelazione di sè stesso, nella povvidenza, nel giudizio. Genesi 1:1-2; Deut. 6:4; Giov. 1; 1Co. 8:5-6; Ef.4:4-6; Apoc. 4:11. 2) La Paola di Dio, unica fonte di salvezza e veità Consideiamo la Saca Scittua (la Bibbia), egola unica e sufficiente, ceta ed infallibile di ogni conoscenza della volontà di Dio, essendo atta a stimolae e podue fede e obbedienza salvifiche. La Saca Scittua, tasmessaci dallo Spiito Santo, costituisce l'unico e supemo abito pe la soluzione di tutte le contovesie in campo eligioso, pe l'esame delle dottine umane e delle opinioni pesonali; la chiesa, i ministi di culto, le paole pofetiche, ogni alta cosa, devono in essa tovae fondamento e agione. La diezione della Saca Scittua deve essee consideata sufficiente pe l'oientamento della vita del cedente, essendo la fede basata sulla Scittua stessa. nolte giudichiamo non bibliche le dottine che pongono in opposizione Gazia e Legge, Antico e Nuovo Testamento, essendo convinti che pu essendo "giustificati pe gazia" (Ef. 2:8), la "santificazione" non possa pescindee dai pincipi pefetti del Decalogo (Matteo 5:17; Rom. 3:31; 1Tim. 1:8-10) saia 8:20; Giov. 17:17; 1Tess. 2:13; 2Tim. 3:16-17; 2Pieto 1:21. 3) La schiavitù del peccato oiginale Essendosi l'uomo ibellato alla popia condizione di ceatua, è venuto meno il benefico appoto di comunione ta l'uomo e Dio. Petanto tutta l'umanità è incapace di povvedee con le popie foze o con i popi sfozi alla salvezza. Consideiamo inolte il peccato non come "sbaglio", "impefezione" o "ignoanza" quanto piuttosto ibellione a Dio e iniquità. Genesi 1:27; Rom. 3:9; 1Giov: 3:4. 4) l Sacificio del Figlio Unigenito Cediamo che solo gazie alla mote espiatoia di Cisto, figlio di Dio, nato da vegine, veo uomo e veo Dio, sia possibile avee comunione con Dio, venendo in tal modo, secondo le modalità e i tempi stabiliti da Dio, libeati dalla colpa, dalla condanna e dalla couzione del peccato. Matteo 20:28; Luca 1:32; 19:10; Giov. 1; 1Co. 15; Gal. 3:13; Col. 3:4; 1Tim. 2:5-6; Ebei 1:2-6; 9:12; 10:10; 1Pieto 3:18-22. 5) La salvezza pe Gazia E' possibile godee dei benefici della mote del Cisto, esclusivamente "pe gazia mediante la fede", ciò significa che la Salvezza è opea inteamente divina, ealizzandosi senza il concoso di sfozi, meiti o capacità umane. L'uomo è chiamato a pentisi pe il popio peccato e a icevee l'opea compiuta da Cisto, ciò poduce la Giustificazione, la Rigeneazione, la Santificazione senza le quali nessuno vedà Dio. Salmo 51; Giov. 3:3; Rom. 1:17; Rom. 5:1-9; Ef. 2:8; Giac. 2:14-26; 1Giov. 3:9. 6) L opea dello Spiito Santo L 'accoglimento dell'opea del Cisto nella popia vita, pemette allo Spiito Santo di applicae al cuoe dell'uomo le veità della Saca Scittua. La pesenza dello Spiito Santo nella vita del cedente è segno distintivo di appatenenza al Signoe. Ricevee lo Spiito è da consideasi espeienza iniziale e necessaio fondamento della vita cistiana. Detta espeienza è dalla Saca Scittua vaiamente denominata: battesimo dello Spiito, discesa dello Spiito, infusione di Spiito, icevee potenza, etc. Ezechiele 37:14; Rom. 5:5; 8:9; 1Co. 3:16; 2Co. 1:21-22; Gal. 4:6; 5:22; Atti 1:4-8; Atti 2:1-4; Atti 10:44-48; Atti 19:1-6; Ef. 1:13-14. Ogni pesona "nata di nuovo" ossia ogni pesona che abbia icevuto lo Spiito Santo, appatiene alla Chiesa (assemblea) univesale del Signoe, che la Saca Scittua, facendo uso di immagini, chiama anche, Sposa e Copo di Cisto. 7) La Chiesa: Copo di Cisto sulla Tea La Chiesa si espime, in maniea visibile, tamite l'assemblea locale alla quale il cedente è invitato a patecipae espimendovi le popie capacita in funzione dell'utile comune. Lo Spiito Santo accoda a ciascun cedente almeno una capacita (dono), da esecitasi alla gloia di Dio e non pe innalzae sè stesso. Rom.12:4-21; 1Co. 12; Ef. 4:1-16; 1Pieto 4:10. L'assemblea locale ha come capo Cisto, ed è fondata sulla esclusiva autoità della Saca Scittua. Dio, nella sua povvidenza, stabilisce pe alcuni doni, un esecizio ufficialmente iconosciuto dalla stessa assemblea, i esponsabili di tali doni sono detti, anziani (vescovi) e diaconi. Tutti costoo sevono nell'assemblea locale nei limiti del popio dono e in amonia con gli insegnamenti della Saca Scittua. esponsabili sevono la Chiesa e non sono iconosciuti come autoità in sè, ma solo se e in quanto espimono una visione biblicamente coetta e godono, pe questo, dell'appovazione della maggioanza. Atti 20:17,28; 1Tim. 3:2-8; Tito 1:5-9. 8) Libetà nell amoe Libeati dal potee del peccato, siamo chiamati, in quanto cedenti, ad utilizzae tale pivilegio alla gloia di Dio; ci consideiamo petanto libei di offie a Dio una adoazione spiituale e sincea, secondo le condizioni di quanto la Saca Scittua definisce sobietà ed oppotunità. Desideiamo che ogni nosta attività abbia come tatti caatteizzanti, quelli dell'amoe e della tolleanza. fatelli sono chiamati a stimasi, amasi e ispettasi, pu nella divesità di opinioni iguado aspetti non centali della dottina cistiana. La comunione fatena è saca ed essenziale pe la cescita del cistiano e pe l'edificazione comune. Giov. 4:24; 2Co. 3:17. 9) l Battesimo in acqua: segno di salvezza. La Santa Cena: memoia del sacificio Cediamo vi sia assemblea locale e dunque chiesa di Dio, solo la dove i segni del Battesimo in acqua e della Cena del Signoe siano ettamente amministati. l Battesimo e la cena del Signoe espimono concetamente la fede del cedente nell'opea del Cisto. l Battesimo in acqua espime obbedienza e fede in Dio. Esso è da intendesi, inolte, come una testimonianza, pubblicamente esa, del popio impegno a volee essee discepoli del Cisto e membi del suo copo: la chiesa. La cena del Signoe espime il icodo del sacificio del Cisto, la speanza del Suo possimo itono, l'impegno di edificazione ecipoca dei cedenti, la necessita della costante comunione con il Signoe. Atti 8:38; 9:18; Rom. 6:1-6; 1Co. 10:16-17; 1Co. 11:26-29; Col. 2:12; 1Pieto 3:8-21. 10) l itono di Cisto Riteniamo femamente la convinzione del itono visibile del Signoe Gesù. Egli è asceso al cielo e siede alla desta del Pade, da dove toneà gloioso, nel momento che solo il Pade conosce; alloa i moti isusciteanno ed i cedenti ancoa in vita saanno tasfomati. Cediamo altesì che Dio giudicheà il mondo con giustizia pe mezzo della paola del Cisto ed alloa i cedenti gioianno della felicita etena mente i peccatoi subianno un etena punizione. Matteo 24:42-44; 25:31-32; Atti 17:31; 1Tess. 4:13-18; 2Tess. 1:9; 2Pieto 3:10-13. Sola Scittua, Sola Gazia, Solo Cisto Sola Fede Solo a Dio la Gloia

Chi Siamo

Ciò che siamo oggi lo dobbiamo esclusivamente all'amoe di Dio e pe accontalo non possiamo non icodae… chi eavamo La nosta ea una vita, come si dice, nomale. Ognuno di noi aveva la sua: c'è chi viveva nell'agio e chi nella povetà, chi aveva un lavoo e chi no, chi una vita facile e chi molto soffeta. Ma, anche se qualcuno ta di noi si iteneva un cedente, nessuno in ealtà aveva un veo appoto con Dio: tutti eavamo senza Dio. Oa in comune abbiamo anche qualcos'alto: l'inconto col Salvatoe Un giono, sulla nosta stada, abbiamo incontato Gesù. n un peiodo paticolae della nosta vita abbiamo cominciato a sentie più fote un vuoto nella nosta esistenza. Un vuoto che niente iusciva a colmae. Ea il bisogno sempe più ugente di conoscee l'amoe sopannatuale del nosto Ceatoe. Una iceca sincea della veità ci ha esi sensibili, capaci di ascoltae la voce di Gesù. Una voce che ci palava da tempo, ma che non iuscivamo e non volevamo iconoscee. La sua voce, la sua pesenza, la sua veità, il suo amoe penetaono in noi gazie allo Spiito Santo. Questo ci potò alla esa. Anche noi, che fino a quel momento pensavamo di non esselo, ci sentivamo dei peccatoi di fonte a Lui. Come avevamo potuto vivee lontano da Lui fino ad alloa? Ci sentivamo esponsabili della Sua mote sulla coce. Ed ea popio così. Lui lo aveva fatto pe amoe nosto, pe offici la vita etena, quella che passeemo con Lui. l Suo amoe ea così gande da pedonaci ogni genee di peccato e capimmo che ci amava così come eavamo e che ci endeva libei attaveso la Salvezza Da alloa speimentiamo le meaviglie della guida, dell'aiuto, del confoto e della saggezza dello Spiito Santo. La nosta vita cominciò a cambiae da quel giono, giono in cui decidemmo di dedicala inteamente a Lui. Ecco cos'ea la salvezza, ecco cosa voleva die essee veamente libei, ecco cosa voleva die nascee di nuovo! Una cosa ea ceta: ciascuno di noi sapeva di non meitae niente di tutto ciò. Ciò ea avvenuto solo pe gazia, pe il Suo amoe pe noi. L'unica cosa che noi avevamo fatto ea accettae il Suo dono. Gatuitamente avevamo icevuto e gatuitamente cominciammo a dae. Come potevamo non comunicae la felicità, la libeazione e la sconvolgente veità de il messaggio del Vangelo Fu l'amoe pe Gesù che ci mise in movimento. Ci sembava assudo lasciae che il Suo sacificio non fosse conosciuto da tutti. Eavamo sotto una nuova luce: la luce! E sotto quella luce non ci sentivamo miglioi, anzi! Ma popio pe questo potevamo capie di più gli alti, potevamo amali di più! Pe questo non pedevamo occasione di pesentae il piano di salvezza che Dio ha pepaato pe tutti noi. Pe questo abbiamo deciso di fae questo sito. Dio non ha scelto gli angeli pe potae il messaggio della salvezza nonostante gli angeli siano essei pui, pefetti e messaggei pe eccellenza. Dio ha scelto gli uomini che, passando dalla mote alla vita spiituale, possono capie la condizione di chi è senza Dio. Questo ci ha sopesi, così come ci meaviglia la Paola di Dio che è la Bibbia Come un figlio ha bisogno del latte mateno o dei consigli del papà, così noi cominciammo a non pote fae a meno di cibaci del pane quotidiano di cui ogni uomo ha bisogno: la Paola di Dio. La Bibbia che pima ci isultava incompensibile o semplicemente un libo stoico, pefino icco di fantasia e di stoie affascinanti, oa si ivelava a noi in ogni igo, in ogni paola come una caezza pe la nosta anima. Oa la iconoscevamo finalmente come la voce del nosto meaviglioso Ceatoe, che ci palava pesonalmente. D'impovviso il velo che celava i significati della Bibbia, gazie allo Spiito Santo, ea svanito e davanti a noi non estava che il nettae della veità. Quella veità assoluta che cecavamo ea lì: Dio ce la mostava e mai avemmo potuto pensae che fosse così bella. Dio ci amava singolamente, pesonalmente e ci dimostava quanto desideasse palae con noi e faci giungee fino a Lui pe l'etenità, senza più lacime, senza più paue e dubbi, pe l'etenità. Ogni cosa nella vita di ogni giono confemava miacolosamente ciò che la Bibbia affemava accescendo la nosta fede. Anche ciò che non capiamo, o che con occhi umani ci semba impobabile lo accettiamo comunque sapendo che gli occhi della fede non mentono peché la Bibbia è la paola di Dio dall'inizio alla fine, non c'è niente che sia lì pe caso o di meno veo. Gesù è la Paola fatta cane ed è la Via, la Veità e la Vita. Abbiamo scelto così di camminae con Dio Se pima il mondo voleva confondeci poponendoci vai intemediai pe giungee a Dio, oa sappiamo con chiaezza che Dio vuole avee un appoto dietto con noi. Con Lui abbiamo cominciato quindi a confidaci, a palae, a chiedee sapendo di pote icevee poiché è Dio e può ogni cosa e non ci piva di nulla che può essee utile pe il bene della nosta anima. Sappiamo che Dio non si distuba se gli sottoponiamo anche le noste più piccole questioni. Dio vuole che noi lo coinvolgiamo anche nelle noste più piccole scelte. Dio ci ama ed è geloso se non lo mettiamo al pimo posto peché sa che se così non è noi ci allontaniamo dalle sue benedizioni. Lo Spiito di Dio è la nosta guida, il nosto aiuto, il nosto confoto. Attaveso la peghiea paliamo con Dio e Dio pala con noi ed è così che possiamo capie meglio il Suo piano pe noi. Come un uomo non può essee vivo senza Dio così un cistiano non può stae senza l a Chiesa Dio non ci ha donato la vita etena facendoci diventae dei supeeoi. Dio ci ha ceato bisognosi di Lui e degli alti cedenti che, come noi, hanno affidato la loo vita a Lui. E se ha voluto costituie una Chiesa è peché ci considea come memba di un solo copo. Ogni membo ha la sua funzione e le sue qualità, ma non può vivee sepaato dal copo. Ognuno di noi, anche se appaentemente inutile ed incapace, nelle mani di Dio diviene uno stumento podigioso. Molti di noi sdegnavano il fatto di aggegasi ad un guppo. L'ogoglio e la nosta pesunzione ci potavano a snobbae le fome di aggegazione e le denominazioni, ma la conoscenza della veità, l'amoe dei fatelli, e sopattutto l'amoe pe Gesù ci ha pesto esi desideosi di fa pate della Sua Chiesa accettando di piena e consapevole volontà il battesimo in acqua. Chi può vegognasi di fa pate del Popolo di Dio? Dio attaveso la Chiesa ha voluto dae ai suoi figli un ipao spiituale, una fonte di benedizioni.

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